Il titolo del romanzo riprende la denominazione che Gogol dette alla città dove ambientò Le anime morte. E il protagonista del romanzo di Dobycin, un bambino malinconico e miope, sogna infatti di incontrare in quella "città senza nome" i protagonisti del romanzo di Gogol da lui idealizzati.
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La letteratura gli appare l'unica via di fuga da una realtà opprimente e da un mondo di gente meschina. Il piccolo, precoce, sogna andando avanti e indietro nei brevi ricordi della propria infanzia. A un certo punto sogna addirittura di incontrare un personaggio di Dostoevskij, il principe Myskin, per trovare in lui l'amicizia che lo salvi dal deserto della sua vita.