Dopo "I Malavoglia", il secondo romanzo dell'incompiuto ciclo dei Vinti: sullo sfondo della campagna siciliana nei primi decenni dell'Ottocento, l'ascesa sociale di Gesualdo Motta, di umili origini, che, grazie alla tenacia e all'intraprendenza, diventa un facoltoso proprietario di terre e case.
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Ma la sua fede nella "roba" e nel possesso non lascia spazio a nessun sentimento, nemmeno all'amore e alla pietà, e lo condanna ad una straziante solitudine. La sfida di Gesualdo si conclude così con una sconfitta che non lascia spazio ad alcuna speranza.