Questa monografia ripercorre le varie tappe evolutive della scultura di Marino Marini, dai primi contatti con i grandi del passato nella sua terra natale, la Toscana, e successivamente con i nuovi maestri, primo fra tutti Rodin, per giungere fino ad esaminare la produzione matura degli anni Cinquanta, quella dei cavalieri, degli acrobati e delle Pomone.
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Accanto al contributo storico-artistico di Sam Hunter, il volume propone l'introduzione della vedova dello scultore e delle citazioni, frammiste alle immagini, di Marini stesso che sono state tratte dai suoi scritti e dalle sue interviste.