Per molti mesi, fra il 1999 e il 2000, le prime pagine dei giornali hanno dato ampio spazio al dramma di Stefania Atzori, che si era rifugiata con le figlie Erica e Marta nell'ambasciata italiana in Kuwait per sfuggire alle minacce del'ex marito, un avvocato egiziano che non accettava che dopo il divorzio le figlie fossero affidate alla madre.
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Oggi, dopo la felice conclusione della vicenda, Stefania Atzori racconta in questo sofferto memoriale la sua storia, quella di una donna italiana che, a diciotto anni, sposa un arabo, va a vivere in un paese arabo, abbraccia l'Islam, e si scontra con i pregiudizi e le discriminazione verso le donne.