Messalina, giovane sposa dell'anziano imperatore Claudio, usciva nottetempo per andare a prostituirsi e, come scrive Giovenale, "quando infine si allontanava sfiancata dai maschi ma ancora non sazia, portava nel talamo imperiale il lezzo del bordello".
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E, secondo Petronio, la matrona di Efeso, vedova inconsolabile decisa a lasciarsi morire nella tomba con il marito, si lasciò poi consolare dal soldato di guardia al sepolcro. Le donne in generale non fanno una bella figura nelle pagine degli autori romani, profondamente misogini. In realtà sono molte le ombre che attraversano l'Impero e, come sottolinea Canali, la violenza, la morte, l'insistenza sugli aspetti sordidi della vita attraversano come un fiume sotterraneo la sensibilità romana.