In questa indagine ci si sofferma sulla breve, ma decisivo periodo della produzione giovanile in cui Rainer Maria Rilke non fa solo uso bensì abuso poetico del nome e della figura di Dio o in genere delle figurazioni attinte al mondo religioso.
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Interessante l'analisi del ruolo che la meditazione poetica intorno a Dio ha avuto nella fase giovanile del poeta (tema di questo saggio), ma anche per il ruolo storico che egli ebbe in seguito (specialmente dopo la pubblicazione delle Elegie duinesi, 1922) presso grandi schiere di lettrici e lettori, che ritennero di trovare nelle sue pagine una qualche illumi-nazione non sempre di tipo religioso in senso tradizionale, ma certo in moltissimi casi di carattere mistico o sapienziale, da assumere a guida nella crisi del primo Novecento.
La proposta rilkiana come fu recepita da intere generazioni si presenta quasi come sostituto del discorso religioso delle religioni costituite. Di qui l'interesse di un'indagine esplicita del motivo religioso nella poesia rilkiana, ma di qui anche la giustificazione del particolare «taglio» dato a questo lavoro, che si ferma alla soglia del Rilke maggiore, giungendo solo fino alla prima stesura di quella che diventerà la prima parte del Libro d'ore, le Preghiere (1899).