"Un donchisciottismo postmoderno alla ricerca di un'etica che travalichi i moralismi dell'estetica contemporanea. Tutto si svolge secondo i canoni di un racconto classico, con un personaggio centrale che cerca di far luce sulle ultime briciole della sua vita ormai giunta al capolinea.
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Eppure in questo eroe ci sono le mille monadi impazzite che albergano il regista Alessandro e l'attore Luigi. La straordinaria biblioteca dello Starnoce venduta al miglior offerente è la causa da dove prende movimento un'odissea d'incontri, di riflessioni filosofiche, di relazioni erotiche, di rapporti tecnologici, di corrispondenze fantastiche." (Ugo Margio)