Tradotto per la prima volta in lingua italiana, a quattrocento anni dalla sua redazione, "Il vero significato del Signore del Cielo" (Tian shi zhi yi) rappresenta il più antico tentativo di esporre il messaggio cattolico in Cina.
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Composto in lingua cinese dal missionario gesuita Matteo Ricci, nel 1607, è un testo di rara fecondità nell'ambito del dialogo e della comprensione tra culture differenti. L'opera è costruita come un dialogo tra un letterato occidentale (nel quale non è difficile identificare Ricci stesso) e un letterato cinese, simbolo della classe egemone imperiale. Negli otto capitoli del libro, corrispondenti ad altrettante conversazioni tra i due letterati e preceduti da un'ampia introduzione, vengono affrontati, nei termini di una "rivelazione naturale", i temi più importanti del messaggio cristiano: tra questi, l'esatta definizione della figura di Dio Creatore e Ordinatore dell'Universo e la confutazione dei maggiori errori prodotti dalle teorie umane sulla Realtà Divina.