Marina Cvetaeva vive in Francia, in esilio dopo la Rivoluzione russa, quando riceve la notizia della morte prematura dell'attrice Sofia Gollidej, detta Sonecka, la sua amica più cara.
[...]
Per mantenere vivo il ricordo dell'amica, Marina si getta d'impulso a scrivere "Il racconto di Sonecka", una favola poetica a metà tra sogno e realtà, in cui ci tramanda l'immagine di una donna eternamente giovane, sorridente, allegra, pronta allo scherzo e al travestimento. La piccola Sofia, brillante allieva di una scuola di teatro, ha sedotto e incantato Marina con la sua vitalità e il suo entusiasmo.