"Fascismo, fascismi" si inserisce nell'acceso dibattito che ha coinvolto gli studi storiografici sulle dittature del Novecento. Prendendo spunto dalla definizione stessa di regime, Collotti si muove in senso opposto alle mistificazioni di chi riduce l'intera stagione dei totalitarismi europei a una crisi repentina o a una infausta parentesi.
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Da Mussolini agli ustascia di Ante Pavelic, da Vichy al Portogallo di Salazar, l'autore ripercorre le "vie nazionali al fascismo" soffermandosi anche su alcune vicende politiche spesso trascurate dal dibattito storico e dal discorso comune e mediatico, come il nazionalsocialismo olandese, il collaborazionismo in Norvegia e le varie forme dittatoriali dell'Est europeo.