Tutti al mondo vogliono essere retribuiti solo in euro. Sulla 5th avenue è la moneta più gradita dai commercianti. Ed è anche la valuta preferita sui mercati finanziari internazionali, ma i circa 32 milioni di europei che la usano abitualmente per comprare il pane o affittare casa non sembrano altrettanto soddisfatti.
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È questo il paradosso dell'euro, moneta forte all'estero e debole in patria. Alla vigilia del decimo anniversario della moneta unica europea l'economista Lorenzo Bini Smaghi spiega le ragioni di questo atteggiamento schizofrenico. Da quando siamo stati costretti ad abbandonare la lira, tutti abbiamo accusato la nuova moneta di aver accelerato il già perverso meccanismo dell'inflazione. Eppure, è stato proprio merito dell'euro se siamo sopravvissuti alle crisi politico-economiche di questi anni, dall'emergenza post-11 settembre ai fallimenti bancari, all'attuale shock petrolifero. Secondo l'autore uno dei problemi legati alla valuta è rappresentato dalla percezione dell'inflazione piuttosto che ad aumenti reali. Alcuni prezzi sono fortemente aumentati ma la causa va cercata in tutte quelle situazioni contingenti all'avvento dell'euro come la globalizzazione, la scarsità di materie prime, la crescita economica mondiale comuni anche ad altri Paesi che non adottano l'euro. Un intervento competente e puntuale che aiuta a fare chiarezza in una fase difficile per l'economia internazionale e italiana.