Il caso grave non è una categoria diagnositica perché il suo valore è descrittivo e non strutturale. Nondimeno è il caso che incontriamo ormai sempre più frequentemente nella nostra esperienza clinica all'ABA.
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La spinta alla morte, la sofferenza del corpo, il ritiro in una forma di godimento autistico, narcisisitico, mortifero, la deriva pulsionale delle crisi bulimiche che sembrano non conoscere un limite, la crisi drammatica della pubertà che assume dimensioni catastrofiche, l'esposizione ad un godimento traumatico, i passaggi all'atto, la difficoltà o l'estrema esasperazione del transfert nel corso della cura, sono alcuni degli indici materiali del caso grave.
Il trattamento psicoanalitico, che si basa sul potere della parola nell'incidere sull'essere del soggetto, è qui messo duramente alla prova. In questo libro la clinica dell'anoressia-bulimia è affrontata a partire dai casi gravi proprio per mettere in luce la particolarità di una posizione soggettiva - com'è quella anoressico-bulimica - che sembra rifiutare radicalmente l'Altro, trincerarsi in un godimento fuori dialettica, granitico e, di conseguenza, ad imporsi come "intrattabile".