Il volume contiene alcuni contributi inediti in tema di consenso al trattamento in psichiatria.
Attraverso un excursus storico e comparativo tra i codici deontologici del 1954, del 1978, del 1989, del 1995 e del 1998, viene costruita la cornice giuridica e deontologica entro la quale il clinico si deve muovere.
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L'informazione che si deve dare al paziente psichiatrico viene vista anche come strumento comunicativo e terapeutico, che va ben oltre gli adempimenti formali che pur devono essere rispettati. Viene quindi affrontato il tema complesso e pluriarticolato della capacità di dare il consenso al trattamento e la sua valutazione. Seguono quattro scritti che esaminano aspetti diversi del consenso e cioè: il consenso nei trattamenti urgenti; il problema del consenso nei trattamenti farmacologici in psichiatria; informazione e consenso alla psicoterapia; il consenso nella pratica riabilitativa.
In un altro contributo si affrontano gli aspetti psichiatrico-forensi della valutazione del consenso dato da malati di mente vittime di reato o firmatari di atti di cui viene poi impugnata la validità in sede penale e civile o che denunciano (in prima o per interposta persona) di essere stati danneggiati a vari livelli nel corso di ricoveri nei Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura (SPDC), in Case di Cura, in Istituti per Anziani, in Reparti Ospedalieri.
Chiude questo volume un importante scritto di Girolami e Jourdan relativo al tema degli obblighi di protezione con particolare riferimento al delicatissimo argomento del suicidio del paziente psichiatrico.