Pubblicato in occasione dell'esposizione a Castiglioncello, il volume si propone di indagare il fondamentale ruolo di mediatore culturale svolto da Nino Costa nel panorama europeo, ripercorrendone l'intero arco creativo.
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Prendendo le mosse dagli originalissimi studi di Costa sul paesaggio eseguiti dal vero negli anni cinquanta ad Ariccia e nella campagna romana, si passa al sodalizio intellettuale con gli inglesi George Mason e Frederick Leighton, attraversando il periodo toscano, in cui il pittore venne a stretto contatto con il gruppo dei macchiaioli. Seguono poi le opere eseguite durante i frequenti soggiorni inglesi, ispirate dall'ambiente preraffaellita e caratterizzate sempre dalla progressiva trasmutazione del "vero naturale" in "paesaggio dell'anima". Gli oltre novanta dipinti provenienti da collezioni pubbliche e private italiane ed estere, eseguiti nel corso dell'intera attività del pittore romano e numerose opere di rinomate personalità della scena internazionale, documentano attraverso un confronto diretto gli influssi e le consonanze che legarono Nino Costa con Corot e i paesisti della Scuola di Barbizon, gli inglesi Charles Coleman, Frederick Leighton, George Mason e infine la cerchia degli artisti della Scuola Etrusca, fra i quali emerge la figura di George Howard, pittore, amico nonché mecenate di Costa.