Questa nuova edizione de L'insegnante di sostegno (la prima è uscita nel 1996) è un libro totalmente nuovo che esamina non solo le competenze «ufficiali» (il sapere, le conoscenze giuridiche e normative, l'attuazione di strategie didattiche), ma anche quelle emotive che l'insegnante specializzato deve sviluppare alla ricerca dell'empatia, della capacità di comprendere l'altro, in particolar modo l'alunno con disabilità. Il volume offre tecniche e suggerimenti pratici, ma suscita anche motivazione per un lavoro che non è quello di «angelo custode della diversità», ma che impone di andare incontro all'altro con speranza. Come sottolinea più volte l'autore, ci vuole la mente, occorrono competenze specifiche e tecniche, ma non bisogna dimenticare il cuore. Questo è il messaggio principale che Vito Piazza vuole trasmettere e lo fa con l'umorismo che da sempre lo contraddistingue, riuscendo a esprimersi con il rigore scientifico di un uomo di scuola esperto nei problemi dell'integrazione scolastica, ma anche con la leggerezza del romanziere convinto che «per essere seri non bisogna essere seriosi».