Aprile 1945. Trudi Birger ha sedici anni e ha già visto cose che nessun bambino o adulto dovrebbe mai vedere. E' stata rinchiusa in un campo di concentramento e ha perso quasi tutta la famiglia.
La guerra è finita e i nazisti fuggono a bordo di una nave, insieme alle deportate.
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Quando una bomba inglese li colpisce, capiscono che per salvarsi è necessario alleggerire il carico e intimano alle donne ebree di buttarsi in mare. Trudi è la prima a uscire dalla stiva in cui è rinchiusa. Vede le onde, grigie e gelate. Poi fissa il suo carnefice, avvolto in una coperta macchiata di sangue ma ancora in grado di pronunciare terribili condanne a morte. E proprio quando ogni speranza sta per venire meno, trova la forza per urlargli la propria promessa: se Dio la salverà, farà tutto il possibile perché nessun altro bambino innocente soffra come lei.
Passano gli anni, Trudi si trasferisce in Israele, si sposa, lavora e ha figli. La sua vita scorre tranquilla e felice, gli orrori del passato sembrano svaniti. Ma la giovane donna non ha dimenticato il giuramento. Con dedizione e forza di volontà, supera gli ostacoli burocratici, la cronica mancanza di fondi e l'indifferenza dei servizi sociali, e realizza il suo sogno: una clinica che curi gratuitamente pazienti dai cinque ai diciotto anni, di ogni religione e ceto.