Dal più impensato degli autori, il racconto divertito di una vita spesa a leggere e scrivere in «un insensato incrocio fra campo di calcio e tinello»: l'epica irresistibile delle domeniche pomeriggio passate a far finta di non guardare il televisore, l'archetipica bellezza dei mille campetti improvvisati nella vita, due tiri sulla spiaggia, i palloni perduti giù dai prati in montagna, la maschia retorica degli spogliatoi, che «sono come i gabbiani in poesia: non se ne può più, e se ne vorrebbe ancora»...