Primo Levi, Alberto Moravia, Edith Bruck, Vittorio Segre, Manuela Dviri, Moni Ovadia e tanti altri compongono il mosaico di scrittori ebrei italiani che hanno descritto la Terra Promessa nelle loro opere.
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Mentre la prima generazione di intellettuali era andata in Palestina soprattutto per sfuggire alle leggi razziali fasciste e vivere a pieno la propria identità nella costruzione di un "focolare nazionale" ebraico, le generazioni successive testimoniano del vivo rapporto - amorevole ma mai acritico - con la Terra dei Padri. Lo stimolante saggio di Raniero Speelman analizza le provenienze, i modi, le visioni, le consapevolezze rispetto a un luogo percepito, in certi casi, come meta ideale, in altri come reale prospettiva di vita e punto di riferimento identitario; un luogo che seppure inteso diversamente - Terra d'Israele, Palestina, Stato d'Israele -ha esercitato un grande fascino su tutti questi scrittori permeandone l'opera e le riflessioni.