Il giovane Filippo de Pisis collezionò un erbario di piante essiccate, donato poi al museo botanico patavino, dove venne disaggregato.
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Le autrici della quinquennale opera di individuazione e riaccorpamento delle opere evidenziano le implicazioni culturali della tendenza di de Pisis a “osservare” il regno vegetale, passando poi ad analizzare il profilo più strettamente botanico e paesaggistico della collezione di erbe. Il saggio è arricchito da immagini e schede botaniche che testimoniano altresì la serietà scientifica della collezione esaminata.