"Una scrittura vivacissima, policroma, fulminante" (Giampaolo Borghello), liberata in pagine attente al fatto scenico e alla complessità dell'attuale teatro di ricerca italiano, oltre che internazionale: attraverso Napoli, il peculiare suo laboratorio e quell'episodio indimenticabile rappresentato dal Napoli Teatro Festival Italia degli esordi.
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Shakespeare, Molière, Bernhard, Manzoni, Pasolini, Bellocchio, Lepage, Renzi e altri, in riletture rivelatrici di una nuova critica teatrale per dimensione linguistica, intuizioni e radicalità culturale.