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1 / 1 utenti hanno trovato utile questo commento28/06/2023
A cosa fa pensare 'Il più e il meno di Erri De Luca, Feltrinelli 2015
Leggere ‘Il più e il meno’ è esperienza di racconti guidati dall’autore in percorsi di stanze di memoria . E’ richiesto al lettore un costante cambio di passo come quello praticabile in sentieri di montagna, quando fronti repentini si presentano con il mutare del tempo e cambia lo scenario. Al viandante di “ Il più e il meno” il panorama che si presenta racconta di un tempo fatto di ore di dura fatica, di lotte contro i soprusi, di aneddoti che scolpendole, deragliano le parole. La narrazione trasborda in binari contigui di prosa e poesia, in una vertiginoso seguirsi di tappe e di stili, quasi quanti sono i capitoli da cui si compone la fattura dei racconti”. Il lettore ha a che fare con un tramato composito di memoria, le cui parole portano impronta di peso etico ed estetico invitanti ad un rimando conversativo tra il lettore e il loro artigiano cesellatore Forse più che rispetto ad altre, questa raccolta di racconti è una sfida: Erri De luca chiede attività e produzione di senso al lettore perché effettivamente questi percorra una faglia di genealogie di memorie dalle sequenze vulcaniche di pensieri, ricordi, momenti da subbuglio, attimi che inanellano la cornice compositiva che contiene la narrazione. La sfida è quella di ricorrere ad una matrice narrativa che predilige parole assai spesso dense, dure, scavate, così da comporsi quale narrazione che elide la differenza tra poesia e prosa con l’effetto di eterizzare il passato sottraendolo al buio dell’oblio, sempre però evitando ill pericolo di confondere le diverse scansioni temporali scivolando nella nostalgia (diverse sono le citazioni del Qoelet a riguardo). Il discorso poetico non deve farsi abbacinatorio rispetto alle contraddizioni del reale: la parola, inondato che abbia di luce il passato, deve risvegliare lo spessore di responsabilità della lezione appresa, con invito alle nuove generazioni ad esperirla ed ad assumersene essa la titolarità per il futuro. Il passato assunto è spesso intimamente intriso da uno sguardo di compassionevole tenerezza nei riguardi dei testimoni delle fragilità umane che sono protagoniste dei racconti (gli amici, le figure genitoriali, quelle dei compagni di fabbrica, la propria ’esperienza di volontariato durante la guerra nei balcani); esempi di virtù e di coraggio da parte di ragazzi che in tutto il mondo hanno attraversato all’unisono con la contestazione, la politica e il civismo del novecento. Un subbuglio benefico che per quanto sconfitto dai veleni del capitalismo (la droga, il denaro, il successo personale del moderno) ha comunque rilasciato pensiero critico, affezioni metafisiche cariche di passione, quali eredità utili ancora oggi a sovvertire quell’ordine del potere (si pensi alle pagine dedicate alla rivolta di Valle Giulia e quelle del ‘68 di tutto il mondo) mantenendo nell’aria vivo il conflitto con il sempiterno ed arbitrario produrre diseguaglianze da parte delle gerarchie di potere, con le relazioni di dominio a discapito di chi è povero e debole (si leggano al proposito le pagine dedicate a Bob Dylan). Più esperienza avrà lettore, più questi si trovi ad essere prossimo per sapere o età a Erri, più questi saprà trarre nettare assaporabile da quel cruciverba del tempo in grado di tratteggiare eredità di futuro che Erri De Luca così propone con questo libro..Hai trovato utile questo commento?SI NO | Segnala come inappropriato