Rimasto da poco vedovo, un giovane uomo tenta di venire a patti con la morte della moglie Laura, dalla quale prima non vuole separarsi ma dalla quale poi si sente trattenuto. Perché in questo romanzo non esiste alcuna cristiana rassegnazione, alcuna fede che permetta di giustificare, spiegare e accettare la morte.
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E così come i vivi si sentono prima abbandonati e poi colpevolmente pronti a riprendere a vivere, così i morti rifiutano di scomparire, di non poter più partecipare alle cose del mondo. In queste pagine viene loro offerta l'occasione di far sentire la propria voce, che esige di essere ascoltata non solo per farsi perdonare, vendicare o comprendere, ma soprattutto per farsi salvare da una seconda morte: l'oblio.