Quello di Luigi de Magistris e di Napoli è un caso clamoroso. Nessun miracolo. San Gennaro non c'entra. Ex magistrato, autore di coraggiose inchieste in Calabria, già parlamentare europeo, de Magistris è riuscito nel 2011 a vincere le elezioni contro tutti e nel 2016 a raddoppiare il suo mandato. Napoli invasa dai rifiuti, ostaggio della camorra, sull'orlo della bancarotta.
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Questa era l'immagine della terza città d'Italia dopo decenni di malapolitica. Ora molti problemi sono stati risolti, altri rimangono ma i napoletani non si vergognano più della loro città. E cambiato qualcosa che va al di là delle statistiche e che vale la pena raccontare: la voglia di partecipare, un modo di far politica che ha fatto sentire la gente vicina al potere, in controtendenza con quanto accade a Roma e in molte altre città. I napoletani sono accorsi a votare il loro sindaco, dai movimenti ai centri sociali, dai collettivi studenteschi alle associazioni dei cittadini, ai comitati di lotta. Vogliono conoscerlo i rappresentanti di città come Barcellona, Berlino, Atene, sapere come si fa "il sindaco di strada" e contrastare l'illegalità diffusa, la burocrazia, il boicotaggio del governo centrale, sostenendo al contempo un nuovo "movimento nazionale di liberazione". E soprattutto conquistando il cuore di una città così difficile. Ma chi è veramente Luigi de Magistris, sindaco "rischia tutto"?