Ogni giorno, ebrei famosi - scrittori, artisti, accademici - descrivono Israele come un'entità "razzista" e "occupante" che deve essere smantellata. Da quarant'anni molti di loro hanno assunto ruoli chiave nella campagna di delegittimazione dello Stato ebraico.
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Quando questi ebrei delegittimano Israele sui giornali, in televisione, nelle università, essi contestano l'essenza stessa della sua esistenza, che viene definita ingiusta e priva di fondamento sul piano morale. Ma, delegittimando Israele, questi ebrei giustificano anche un ultimo passaggio della storia ebraica, quella in cui sarà giusto e buono far scomparire lo Stato d'Israele. Per la prima volta un libro li mette sotto accusa. Prefazione di Ugo Volli.