«È passato molto tempo dalla precedente edizione e molti sono stati i cambiamenti anche nel campo che a noi interessa, sia sul piano strettamente tecnico (normativo, giurisprudenziale fino alle prassi amministrative) che su quello della consapevolezza circa la rilevanza del patrimonio e degli interessi la cui disciplina è oggetto di questo manuale.
[...]
Basti pensare, da un lato, agli sviluppi riguardanti la valorizzazione e gestione dei beni e dei luoghi (a iniziare dai musei) che li contengono, all'intensificarsi del ruolo dei privati e agli interventi volti a favorire il mecenatismo, anche attraverso il ricorso alla leva fiscale e, dall'altro, alla diffusa penetrazione nel comune sentire del principio costituzionale che lega la tutela del patrimonio e del paesaggio allo sviluppo culturale, economico e sociale del Paese. Anche noi, nel frattempo, siamo cambiati - come testimonia anche la diversa, almeno in parte, compagine autoriale - e questo potrebbe non interessare i lettori se non fosse per i riflessi che approcci e sensibilità differenti possono comportare anche nella trattazione della materia. Tutto ciò per dire che il lettore troverà più che una nuova edizione un testo del tutto nuovo, che abbiamo voluto aprire con un capitolo dedicato al diritto alla bellezza, perché i manuali servono a seminare nozioni ma anche - e soprattutto - idee: con l'auspicio che il lettore le coltivi e le faccia crescere(...)» (dalla Premessa alla terza edizione)