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Sistema documentario territoriale Livornese.

Lapide commemorativa : bollettino della vittoria - Armando Diaz

A ricordo la cittadinanza pose 1918

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A ricordo la cittadinanza pose
Oggetto
Descrizione *Lapide commemorativa : bollettino della vittoria - Armando Diaz
Anno pubblicazione 1918
Note tecniche Bronzo in rilievo.
Stato di conservazione Discreto, sporco.
Note sulla datazione Sec. 20 (anno relativo, 1918)
Indicazioni sull'oggetto Lapide di forma quadrata in bronzo con doppia cornice modanata e sagomata sormontata da un fregio costituito da elementi vegetali, lettere in rilievo.
Iscrizioni Lettere capitali in rilievo: R. ESERCITO ITALIANO COMANDO SUPREMO / BOLLETTINO DI GUERRA N. 1268 4 NOVEMBRE 1918 / LA GUERRA CONTRO L'AUSTRIA-UNGHERIA CHE SOTTO L'ALTA GUIDA DI S. M. IL RE DUCE SUPREMO / L'ESERCITO ITALIANO, INFERIORE PER NUMERO E PER MEZZI, INIZIO' IL 24 MAGGIO 1915 E CON FEDE / INCROLLABILE E TENACE VALORE CONDUSSE ININTERROTTA ED ASPRISSIMA PER 41 MESI, E’ VINTA. / LA GIGANTESCA BATTAGLIA INGAGGIATA IL 24 OTTOBRE ED ALLA QUALE PRENDEVANO PARTE /
51 DIVISIONI ITALIANE, 3 BRITANNICHE, 2 FRANCESI, 1 CZECO-SLOVACCA ED 1 REGGIMENTO / AMERICANO, CONTRO 63 DIVISIONI AUSTRO-UNGARICHE, E’ FINITA. / LA FULMINEA ARDITISSIMA AVANZATA SU TRENTO DEL XXIX CORPO D'ARMATA, DELLA I ARMATA, / SBARRANDO LE VIE DELLA RITIRATA ALLE ARMATE NEMICHE DEL TRENTINO, TRAVOLTE AD OCCIDENTE DALLE / TRUPPE DELLA VII ARMATA E AD ORIENTE DA QUELLE DELLA I, VI E IV HA DETERMINATO IERI LO SFACELO / TOTALE DEL FRONTE AVVERSARI0. / DAL BRENTA AL TORRE L'IRRESISTIBILE SLANCIO DELLA XII, DELL'VIII, DELLA X ARMATA E DELLE / DIVISIONI DI CAVALLERIA, RICACCIA SEMPRE PIU' INDIETRO IL NEMICO FUGGENTE. / NELLA PIANURA S.A.R. IL DUCA D'AOSTA AVANZA RAPIDAMENTE ALLA TESTA DELLA SUA INVITTA III ARMATA / ANELANTE DI RITORNARE SULLE POSIZIONI DA ESSA GIA' GLORIOSAMENTE CONQUISTATE CHE MAI AVEVA PERDUTE. / L'ESERCITO AUSTRO-UNGARICO E' ANNIENTATO: ESSO HA SUBITO PERDITE GRAVISSIME NELL'ACCANITA / RESISTENZA DEI PRIMI GIORNI DI LOTTA E NELL'INSEGUIMENTO, HA PERDUTO QUANTITA' INGENTISSIME / DI MATERIALI DI OGNI SORTA E PRESSOCHE’ PER INTERO I SUOI MAGAZZINI E I DEPOSITI; HA LASCIATO / FINORA NELLE NOSTRE MANI CIRCA TRECENTOMILA PRIGIONIERI CON INTERI STATI MAGGIORI E NON / MENO DI CINQUEMILA CANNONI. / I RESTI DI QUELLO CHE FU UNO DEI PIU' POTENTI ESERCITI DEL MONDO RISALGONO IN DISORDINE E / SENZA SPERANZA LE VALLI CHE AVEVANO DISCESO CON ORGOGLIOSA SICUREZZA. / ARMANDO DIAZ

Localizzazioni Livorno, Piazza del Municipio n. 1 (Comune, esterno)
Note di compilazione Amaranta Servizi, Elisa Andreani - 2022. Per gentile concessione di Mario Gavazzi autore dei testi e delle fotografie.
Note sull'orgine Ambito livornese, ricavato da analisi stilistica.
Notizie storico-critiche Armando Diaz (Napoli, 1861 - Roma, 1928), militare di carriera, fu dapprima comandante di un reggimento nella guerra di Libia del 1912. Durante la Prima Guerra Mondiale ebbe il comando prima di una divisione, poi del XXIII Corpo d’armata che combatteva sul Carso. Seppe coordinare egregiamente le truppe durante il ripiegamento sul Piave, dopo che gli austriaci avevano sfondato il fronte a Caporetto. Nel 1917 fu nominato capo di Stato Maggiore dell’esercito, sostituendo Cadorna. In breve tempo ricostituì l’esercito e mantenne i capisaldi sul Grappa e sul Piave. Alla fine di quell’anno e durante i mesi successivi sferrò una massiccia controffensiva nella grande battaglia di Vittorio Veneto, che vedrà sconfitti gli austriaci, portando l’Italia alla vittoria finale. Nel 1919 lasciò l’incarico a Badoglio e ricevette il titolo di duca. Nel 1922 venne nominato ministro della Guerra, carica che ricoprì per due anni prima di ritirarsi a vita privata.