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Sistema documentario territoriale Livornese.

Lapide commemorativa : dogana reale

A ricordo la cittadinanza pose 1781

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A ricordo la cittadinanza pose
Oggetto
Descrizione *Lapide commemorativa : dogana reale
Anno pubblicazione 1781
Note tecniche Marmo bianco, inciso.
Stato di conservazione Discreto, sporco, patina del tempo.
Note sulla datazione Sec. 18 (1781)
Indicazioni sull'oggetto Lapide di forma quadrata con cornice lineare e incisa, lettere incise colorate.
Iscrizioni Lettere capitali, incise : D'ORDINE & C. / SI PROIBISCE AD OGNI PERSONA / DI QUALUNQUE GRADO, E CONDIZIONE / IL FARE IMMONDIZIE, GIUOCHI, E / STREPITI DI QUALSIVOGLIA SORTE /
SOTTO, ED INTORNO ALLE LOGGE, / DI QUESTA REAL DOGANA / ALLA PENA DELLA CATTURA /
CARCERE, ED ARBITRIO RIGOROSO / NON OBBEDENDO, O TRASGREDENDO &cc / DATO ALLA CANCELLERIA CRIMINALE / DEL GOVERNO DI LIVORNO / LI 21 AGOSTO 1781

Localizzazioni Livorno, Piazza del Municipio 48
(Palazzo della Camera di Commercio, lato sud)
Note di compilazione Amaranta Servizi, Elisa Andreani - 2022. Per gentile concessione di Mario Gavazzi autore dei testi e delle fotografie.
Note sull'orgine Ambito livornese, ricavato da analisi stilistica.
Notizie storico-critiche La prima Dogana venne costruita dai genovesi, agli inizi del Quattrocento, periodo in cui dominarono Livorno: sorgeva all’esterno della Porta a Terra del Castello.
Nel 1544 il duca Cosimo de’ Medici fece erigere la nuova Dogana presso l’antica Porta Nuova e nel 1605 Ferdinando I la fece trasferire nella scomparsa via del Lauro.
Nel 1646 l’ufficio fu spostato in un nuovo palazzo, progettato da Annibale Cecchi, di cui fu la sede fino al 1868; da allora, pur conservando il nome di Palazzo della Dogana, ospitò la Tesoreria Provinciale, la Banca d’Italia e oggi è sede della Camera di Commercio.
L’ufficio della Dogana era preposto al controllo delle merci e, dipendendo all’inizio da quello di Pisa, doveva farvi pervenire ogni quindici giorni gli elenchi delle mercanzie transitate. Nel corso degli anni furono apportate una serie di riforme per un suo migliore funzionamento. Nel 1805 sotto la reggente Maria Luisa di Borbone, le tariffe furono parificate alle altre due Dogane: quella di Porta “dei Cappuccini” e di Porta “a Pisa", finché una legge del 1846 trasferì l’amministrazione delle Dogane al Ministero delle Finanze.
L’ordinanza incisa sulla lapide rivela con quanta severità venissero puniti i trasgressori.