Marco sta tornando a casa. Ha appena terminato il suo appuntamento settimanale con l’espiazione, a Firenze, tra pannoloni sporchi e anziani incontinenti. All’improvviso una frenata. Brusca. Il treno su cui sta viaggiando si ferma tra una galleria e l’altra. Poco dopo il paese di Ronta.
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La linea ferroviaria è bloccata, perché qualcuno si è tolto la vita buttandosi contro il regionale che fa la tratta opposta, quella da Faenza a Firenze. Da quel momento, la curiosità di Marco per il gesto del disperato si trasforma in ossessione. Perché è un suicidio anomalo quello di Giovanni Sperti, padre di famiglia e affermato dirigente d’industria. Marco avverte come un’empatia con lui, il desiderio di scavare nel suo passato. Il morto nasconde qualcosa, si è portato nella tomba un segreto. Un segreto di quelli inconfessabili. Terribili. Agghiaccianti.
