Parigi, 1998. Il trentaduenne colombiano Esteban tira un bilancio della sua esistenza e inizia a raccontare di sé attraverso i molti personaggi che lo hanno accompagnato. Il ricordo dei genitori archeologi nella nativa Medellin; il singolare sacerdote Gerardo Blass, che abbandona l'abito per amore di Delia; Tono, innamorato deluso, che si unisce alla guerriglia.
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E intanto nasce in Esteban la consapevolezza delle ingiustizie sociali, della tragedia civile del paese. Poi avviene il trasferimento nella Roma della dolce vita felliniana e a Madrid, dove Esteban scopre la passione per gli scacchi. A Parigi infine, dopo un matrimonio naufragato, si dedica al piacere della scrittura, avendo compreso che "prima di scrivere bisogna vivere".