Una personalità come quella di Leone Ginzburg è ancora in grado di far comprendere alle nuove e alle vecchie generazioni quali valori e quali problemi fossero in gioco nel breve periodo che coincise con la vita intensa del giovane ebreo russo giunto a Torino un anno dopo la vittoria del fascismo e morto a Roma nel 1944, dopo le torture naziste.
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Leone Ginzburg si impose subito tra i coetanei per la precocità intellettuale, il fervore culturale e la grande versatilità. Membro del movimento Giustizia e Libertà, dopo aver conosciuto Carlo Rosselli e Gaetano Salvemini, Ginzburg fu con Giulio Einaudi fondatore della casa editrice Einaudi. A questa porterà il contributo di una concezione etica di liberalismo aperta al socialismo per la quale subirà il carcere.