Quando un essere umano non ha più speranze di vita perché affetto da un male incurabile, quando soffre indicibilmente e si riduce a uno stato vegetativo, persino quando invoca la morte, è giusto mantenerlo in vita ricorrendo a ogni genere di terapia sapendo che la guarigione non è più possibile? A questa difficile domanda cerca di rispondere l'autrice proponendo al lettore le ragioni di chi è favorevole all'eutanasia – ogni essere umano ha diritto di disporre della propria vita – e le ragioni di chi ritiene che soltanto Dio può decidere la nostra sorte.
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