Tra Omero e Filostrato intercorrono quasi mille anni: un tempo infinito. La Grecia classica non esiste più: è tramontata la "polis", è crollato l'impero di Alessandro. All'inizio del III secolo d.C. anche Roma comincia a mostrare l'usura di un potere invecchiato e logorato. In quest'epoca di grande turbamento spirituale un sofista torna a parlare di Omero e dei suoi eroi.
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Ne rievoca le ombre, ne rammenta le gesta, ne esalta le qualità "umane". Aleggia su tutto una nostalgia impalpabile. La prefazione è di Marcello Massenzio.