"Si sta insieme, si fanno certi discorsi. Si vedono le cose da un angolo che è quasi lo stesso. Ci si ama e ci si ama, si avverte che c'è un magico linguaggio comune, si smette di girare a vuoto come dei ciechi che vogliano imparare la mazurka tutta in un colpo. Ecco come siamo stati io e te, Manola.
[...]
Ciechi che insistevano con una cazzo mazurka senza speranza e l'orchestra che si divertiva a usare poliritmi sempre meno rilassati, e i ciechi dietro, via, vai, a capofitto. E poi?"