Il "De dialectica", il" De rhetorica", l'"Ars pro fratrum mediocritate breviata" e le "Regulae", opere per lungo tempo ritenute spurie, sono oggi dagli studiosi, anche se con molte riserve, attribuite ad Agostino. Secondo la testimonianza dell'Ipponate, questi scritti dovevano andare a comporre un'opera in più libri sulle discipline liberali.
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Il progetto viene concepito durante il soggiorno milanese quando matura la conversione al cristianesimo, evento decisivo della sua vita (386ca.). Tracciando il cammino delle arti liberali, Agostino si ripromette di giungere e "di condurre gli altri alla conoscenza delle realtà incorporee passando prima attraverso quelle corporee".