Paul Melki è nato prematuro ed è rimasto vittima di un'emorragia cerebrale per un batterio che lo ha colpito nell'incubatrice: la sua vita doveva essere quella di un vegetale (cieco, muto, tetraplegico).
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I genitori, però, hanno fatto di tutto per dargli un'educazione motoria e intellettuale, viaggiando in Danimarca, in Inghilterra, in Ungheria, alla ricerca di pedagogie adeguate, leggendogli Shakespeare, Kafka e Dumas. Nel 1998, a dodici anni, Paul inizia a scrivere il suo "diario di bordo": pagine piene di ironia, rabbia e lucidità che racchiudono le inquietudini e le incertezze dell'adolescenza, ma con la maturità di un adulto, pagine ricche di senso dell'umorismo e fierezza.