L'etichetta "guerra di religione" è una delle più comode.
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Ma cosa è successo in quest'ultimo scorcio di secolo per far scoppiare tante "guerre di religioni"? Cosa nasconde questa etichetta che, in fin dei conti, giustifica tante nefandezze, rende accettabili e comprensibili le stragi, i massacri, gli stupri, la scoperta di un orrore che pensavamo sepolto dopo la seconda guerra mondiale? L'idea di questo libro è che, in qualche misura, si può tentare di squarciare il velo, andando oltre l'etichetta per lanciare furtive occhiate nel backstage di queste guerre sante, cercando di spiegarne non solo la sceneggiatura, ma i profili degli attori, delle comparse e, nella maggior parte dei casi, dei registi.