Che cosa spinge Carla Serena, signora del bel mondo nella Londra del tardo Ottocento, a farsi viaggiatrice solitaria attraverso l'Europa e il Medio Oriente? Belga di nascita e veneziana d'adozione, nel 1849 segue in esilio il marito Leone, patriota amico di Daniele Manin e ricco mediatore navale, brillando nell'alta società londinese e allevando cinque figli.
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Ma attorno ai cinquant'anni scopre una vocazione giornalistica e inizia a viaggiare inviando intelligenti e argute corrispondenze e ricevendo tributi d'ammirazione da vari sovrani. Da Stoccolma a Gerusalemme, da Atene a San Pietroburgo, sulla via del ritorno compie una deviazione attraverso il Caucaso, prima donna europea a penetrarvi, e vi resta per tre anni arrivando fino in Persia, condotta a suo dire dalla mano del destino. Una versione che non convinse i russi: fu accusata di essere una spia inviata dall'Inghilterra sullo scenario del Grande Gioco, la partita strategica in atto per la supremazia in Asia. Chi fu veramente Carla Serena? L'affascinante, enigmatica giramondo con la sindrome di Ulisse, ingiustamente finita nell'oblio insieme alle sue opere, viene riscoperta in questo libro da Daniela Pizzagalli, che in una sorta di romanzo di avventure ripercorre i suoi viaggi e la sua parabola esistenziale.