Carlo Emilio Gadda incontra il Seicento spagnolo, il "Siglo d'oro", lo splendente universo barocco e picaresco, in cui egli ha prescelto tre figure: Quevedo, Salas Barbadillo, Ruiz de Alarcón, per colloquiare con loro nel ruolo di traduttore-inventore.
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Perché proprio quei tre scrittori? Perché qualcosa di importante per Gadda li accomuna: la resa dell'ambiguo rapporto tra menzogna e verità nello straordinario carnevale che è la vita.