Può un gesto naturale, comune e quotidiano come quello di vedere, svelare un insieme ricchissimo di implicazioni, tale da permettere una nuova definizione del concetto di coscienza? Nicholas Humphrey ne è convinto, al punto da aver tentato un esperimento durante un ciclo di conferenze tenutesi ad Harvard nel 2004, consistito nell'illuminare uno schermo di luce rossa per poi passare le tre ore successive a descrivere agli spettatori cosa stesse succedendo nelle loro teste. "Rosso" è il libro tratto da quell'esperienza. Tra citazioni filosofiche e letterarie, descrizioni di casi cinici e storia personale, Humphrey avanza una nuova teoria della coscienza: le sensazioni non sono cose che ci accadono, bensì cose che facciamo, e la loro origine risiede nella memoria ereditata dalle espressioni di piacere e disgusto dei nostri antenati. Un'indagine sul ruolo chiave giocato dalle sensazioni nella costruzione della percezione tutta umana del Sé.