M'innamorai dell'America che ero poco piy che un bambino. Mi nutrii di cinema americano e i primi libri che lessi furono romanzi di MarkTwain, Edgar Allan Poe, Jack London; rubavo alla radio la voce di Bing Crosby e compravo i dischi - i vecchi dischi in vinile - di Duke Ellington e di Ella Fitzgerald.
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Dopo la guerra continuai ad amare il cinema, la letteratura, la musica americana, ma qualcosa stava cambiando. Il modello di vita che quel cinema, quella letteratura, quella musica ci avevano proposto, e in qualche modo imposto, denunciava sempre piy drammaticamente le sue profonde contraddizioni ed erano proprio quella musica, quella letteratura, quel cinema a indicarcele con maggiore durezza, sincerit` e coraggio, in un paesaggio culturale mondiale che mi appariva invece distratto e ostinatamente abbagliato da vecchi luccicanti e ingannevoli specchietti. Ho provato con questo libro a chiarire, anche a me stesso, e nel modo piy semplice, il senso di questa riflessione. E poichi, dopo aver scritto per oltre quarantanni sceneggiature, sono francamente stanco di sentirmi ripetere che il regista h l'autore del film, ho provato anche a spiegare perchi lo h soltanto in alcuni rarissimi casi, quando sia lui stesso ad aver concepito l'idea e immaginato e fatto vivere il film innanzitutto sulla pagina scritta. L'ho fatto, come vedrete, senza per nulla mitizzare il problema, avendo da tempo imparato a ridimensionare opportunamente il ruolo del-1'autore con l'aiuto elegante ed ironico di uno dei massimi... autori del secolo scorso, Jorge Luis Borges. Senza annoiarvi, spero.