Ogni suo concerto è un evento. Ogni sua nota è carica di una passione e di una sensualità che incantano i teatri e deliziano la critica. Natasha Darsky è "la violinista più famosa dopo Paganini".
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In una scena musicale ammorbata da un virtuosismo freddo e sterile, il suo archetto ipnotizza il pubblico perché fa cantare le corde di una vita piena, sempre vissuta fino in fondo, nel bene e nel male. Un'infanzia segnata dalle implacabili tirate del padre - un illustre gallerista capace con una sola parola di determinare il successo o il fallimento di un artista - e dal legame sempre più forte con la madre, che al matrimonio ha sacrificato il proprio talento di pittrice, e che guarda i primi passi musicali della piccola Tasha con la segreta speranza che la portino lontano. Una giovinezza passata tra lo studio del violino, l'incredula scoperta delle proprie doti di compositrice e la grande passione per Jean Paul, un acclamato giovane compositore dalla cui ombra alla fine Tasha scapperà, terrorizzata dall'idea di rivivere il fallimento della madre e decisa a diventare la migliore violinista del mondo. Una maturità, infine, segnata dal difficile rapporto con la figlia, un prodigioso talento musicale che riuscirà a concepire e a scrivere la musica che Tasha era stata in grado solo di intuire.