Perché nel cristianesimo la sessualità non è un cammino verso il divino come nelle altre religioni? Perché è addirittura considerata un ostacolo, un intralcio a una vita spirituale? Perché questa tradizionale opposizione tra il sesso e la dimensione del sacro? Tutto ciò ha forse a che vedere con il comportamento sessuale di Gesù Cristo o con il modo in cui esso è stato interprtato attraverso i secoli? È immaginabile una relazione sessuale tra Maria Maddalena e Gesù? Jean-Yves Leloup, studioso del cristianesimo delle origini, legge il Nuovo Testamento e i Vangeli gnostici alla ricerca dell'amore di Cristo per una donna in carne e ossa, senza velleità polemiche, moraleggianti o dogmatiche, e si interroga sul realismo dell'Incarnazione: fino a che punto il Verbo si è fatto carne? Esistono elementi della nostra umanità che sfuggono alla Sua luce e alla Sua tenerezza? Nella convinzione, tratta da san Paolo, che "tutto è puro per i puri", se "il Logos si fa carne" si può allora credere che Cristo non si sia privato dell'amore fisico e anzi attraverso di esso abbia donato all'essere umano "la possibilità di vivere spiritualmente questa dimensione imprescindibile di se stesso, e forse anche di trasfigurarla, per trovare il Sole dove era stato abituato a vedere solo ombre".