"L'importanza di Estravagario (1958) è del tutto particolare, a nostro giudizio, nel nuovo momento in cui si svolge la poesia nerudiana, quando, attenuato l'atteggiamento "eroico", per dir così, dell'impegno, senza dimenticarlo, il poeta rivendica come non mai il posto al cuore, chiede il permesso di nascere intimamente, nel canto anche di temi che non entrano direttamente nella sua partecipazione alla storia dell'uomo, ma che sì fanno parte della sua storia personale in quanto uomo." (dall'Introduzione di Giuseppe Bellini)