Massimo poeta del Cinquecento, tra i maggiori della letteratura italiana, Ludovico Ariosto (Reggio Emilia 1474-Ferrara 1533) deve la sua fama soprattutto al capolavoro per cui ancora oggi è letto e studiato in tutto il mondo: l'Orlando furioso.
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Ma il mondo poetico dell'Ariosto, qui compiutamente analizzato nell'attenta ricostruzione di Giulio Ferroni, è ben più ampio e variegato: egli fu infatti raffinato poeta latino; autore di pungenti satire e di un interessante epistolario; scrittore di fortunate commedie in versi e in prosa, quali la Cassarla, I Suppositi, la Lena. Su questi temi verte la prima parte del volume; che si distende invece, nella seconda, in una disamina ravvicinata del Furioso, del quale vengono indagate le fonti (nell'ideazione del poema concorrono infatti nobili precedenti latini, in particolare ì'Eneide, e volgari, a cominciare da quell' Orlando innamorato del Boiardo di cui il Furioso si propone quale continuazione), t progressi creativi, le edizioni, la fortuna. Un ampio capitolo è dedicato a un "percorso di lettura" - una delle maggiori novità del libro - che ricostruisce l'articolazione interna dell'opera, seguendo partita-mente le mille vicende dei suoi personaggi: l'eroe eponimo, segnato dalla sua "pazzia" d'amore, l'evanescente e sempre in fuga Angelica, i tanti eroi cristiani e saraceni chiamati via via a compiere mirabili gesta. Dedicato agli Estensi, alle cui dipendenze Ariosto soggiornava, il Furioso disegna, con la sua lieve ironia, una sottile critica degli stessi modelli cortigiani e apre la strada al moderno romanzo europeo (e ad esso si richiama apertamente, ad esempio, Cervantes con il suo Don Quijote).
Completano il volume una ricca bibliografìa e ampi indici finali, compreso quello dei personaggi dell'Orlando furioso, particolarmente utile per orientare il lettore nell'intricata "selva" in cui l'Ariosto si è dilettato a far muovere « donne » e « cavallier » impegnati in « audaci imprese ».
Giulio Febroni insegna Letteratura italiana nell'Università di Roma « La Sapienza » e si occupa tanto della letteratura del Rinascimento (II testo e la scena. Saggi su! teatro de! Cinquecento, Roma 1980; Machiavelli 0 dell'incertezza: la politica come arte de! rimedio, ivi, 2003) quanto del Novecento (Passioni del Novecento, ivi, 1999). Si è interessato anche di problemi di teoria e storia letteraria (da II comico nelle teorie contemporanee, ivi, 1974, a Dopo la fine. Sulla condizione postuma della letteratura, Torino 1996). È autore di una .Storia della letteratura italiana (ivi, 1991).