Infibulazione, reclusione, obbligo del burqa, sottomissione forzata, lapidazioni a chi è "colpevole" di aver subito violenza: sono realtà quotidiane nel mondo islamico, che Ayaan Hirsi Ali ha in parte vissuto sulla propria pelle.
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In un lungo excursus che spazia dalla vicenda personale (di una donna che ha scelto di essere atea ma continua a sentirsi culturalmente musulmana) ai casi di cronaca più significativi, l'autrice racconta la storia di una discriminazione perpetrata nel silenzio, di un sopruso che trova la sua ragione nell'Islam e illustra il paradosso di donne che per fede ritengono giusta la sottomissione. Con rabbia, Schiave denuncia la mentalità profittatrice degli uomini che strumentalizzano l'ignoranza e la religione per mantenere il controllo; con intelligenza spiega perché le donne musulmane ancora non sanno ribellarsi. Neanche in Occidente.