Le partite di calcio con Valentino Mazzola, eroe del Torino naufragato a Superga. Gianni Agnelli che un giorno chiede a bruciapelo: «Perché lei è comunista?». Un profilo al vetriolo di Cesare Romiti. La lunga amicizia con Enrico Beriinguer. Gli incontri e gli scontri con i massimi leader della Prima e della Seconda Repubblica: Andreotti, Cossiga, Craxi, Occhietto, D'Alema.
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Le conversazioni con i grandi intellettuali, Moravia, Spinelli, Firpo. Aneddoti poco edificanti sull'Infanzia" di futuri famosi, come il giovane Minzolini, inventore di "cronache" parlamentari. Il racconto di Diego Novelli procede per flash che illuminano il Novecento italiano, dall'era fascista ai giorni nostri, dalla visita di Mussolini a Torino - dove l'autore è il bimbo prescelto per porgere un mazzo di fiori al Duce - ai retroscena inediti dei tempi del primo governo Berlusconi. Novelli è stato giornalista, sindaco di Torino negli anni di piombo, dirigente del Pci, deputato, editore. Ruoli che gli hanno permesso di trovarsi spesso dietro le quinte della storia d'Italia e di tracciarne un racconto in presa diretta. Una storia narrata attraverso persone a volte straordinarie, come Nicola Grosa, il partigiano che percorre «per 2800 giorni» le montagne del Piemonte per esumare i resti «di tutti i partigiani mal sepolti». Ne ricompone circa duemila, ma alla fine è lui a morirne, per un'infezione. Una metafora crudele della fatica della memoria e dell'importanza di recuperarne ogni frammento.