È fuor di dubbio che il fascino della Garbo fu determinato in parte dagli abiti bellissimi che indossava sullo schermo. Il suo modo di vestire nella vita privata, però - una mescolanza di capi anonimi e di abiti firmati da Christian Dior, da Givenchy, da Emilio Pucci, da Valentina -, non era un'estensione del modello rappresentato sullo schermo.
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Greta amava un abbigliamento minimale, comodo e funzionale, molto sportivo, che prendeva a prestito capi e accessori da quello maschile. Non seguiva le regole convenzionali della moda: "Se lo poteva permettere", scriverà nel 1944 Irene Brin, "era l'unica autorizzata alle scarpe di corda, ai capelli stinti, alle magliette economiche... come diceva Balzac, la semplicità è un lusso riservato alle persone ricchissime di denari o di sentimenti""