Nei luoghi dove si abita, nella scuola, nei servizi sociali e nei centri educativi, si incontrano sempre più spesso persone migranti. Capita, a volte, nelle pratiche educative, formative e di cura, consolidate nel tempo dell'esperienza, di sentirsi spaesati. Accogliere lo spaesamento è un punto di partenza per ricercare.
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La mediazione culturale diviene una possibile azione, esplorata nel testo non come risposta ma come ricerca di una pratica. La mediazione culturale ed il suo dispositivo sono narrati a partire dalla quotidianità di un lavoro formativo e di cura all'interno di un territorio in relazione agli orientamenti dettati dalla mediazione etnoclinica.