"Nel 1998 ho abitato per tre mesi a Mosca, allo scopo di raccogliere materiale per un altro libro ancora sull'infanzia abbandonata. Sono molto grata per l'apertura, la gentilezza e la comprensione che ho incontrato durante il mio lavoro lì. Sia presso i centri di raccolta della polizia e nelle carceri, che presso giornalisti russi e organizzazioni umanitarie sia russe che straniere.
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Ma soprattutto penso a tutti quei bambini e quei vecchi che vivevano in mezzo a tutto questo... e tuttavia avevano la forza di parlare e raccontare delle loro vite. Tutte le storie e gli avvenimenti del libro sono successi a qualcuno nella realtà" (Mecka Lind). Questa non è una fiaba, ma un romanzo basato sulla realtà dei mendicanti-schiavi e dei bambini di strada di Mosca.