"Non tutti gli uomini - scriveva Luigi Einaudi nel 1942 - hanno l'anima del soldato o del capitano disposti ad ubbidire o a lottare ogni giorno quant'è lunga la vita. Molti, moltissimi, forse tutti in un certo momento della vita sentono il bisogno di riposo, di difesa, di rifugio.
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Vogliono avere un'oasi dove riposare, vogliono sentirsi per un momento difesi da una trincea contro l'assillo continuo della concorrenza, della emulazione, della gara." Fino a che punto la concorrenza possa governare la società senza strapparla e fino a che punto il welfare state la possa proteggere senza appiattirla sono interrogativi di Einaudi che non hanno mai perso rilevanza e che oggi ritrovano un'acuta attualità. Utilizzando approcci diversi - storia, economia, epistemologia, linguistica - gli autori di questo libro affrontano i temi della giustizia sociale, dell'uguaglianza dei punti di partenza, della capacità di innovare non solo dell'economia, ma della società intera.